Le opere immersive di Alex Da Corte attestano un affascinante tentativo di creazione di un mondo. L’artista cura la coreografia di oggetti che, pur essendo dotati di significati e allusioni, non sono ciò che rappresentano. Racconta storie attraverso codici e simboli caratterizzati da un vortice di memorabilia americani riappropriati, riuniti, organizzati e permeati tanto da rimandi culturali alti quanto da sfumature di bassa lega.
Da una parte, all'Arsenale, di fronte all'installazione video Rubber Pencil Devil gli spettatori si sentono rimpicciolire guardando, seduti sulle panche, versioni per adulti, fuori misura e ipersaturate, di programmi televisivi in cui una serie di personaggi esegue una coreografia lenta e ipnotica.
Dall'altra ai Giardini i visitatori diventano giganti e osservano la vita tranquilla che si svolge nelle varie case nell'opera The Decorated Shed (2019), fedele riproduzione del plastico della cittadina americana della serie Mister Rogers’ Neighborhood, esposta su un tavolo di mogano in stile federale e accompagnata dalle insegne di famose catene di ristoranti.
