Bulgaria

The Neighbours indaga i ricordi taciuti dei sopravvissuti alla violenza politica durante l’era comunista della Bulgaria (1945-1989). Utilizzando oggetti trovati, video e suoni, l’installazione multimediale trasmette le storie di coloro che hanno vissuto i campi di lavoro forzato e la prigionia. Consolidata da approfondite ricerche accademiche e interviste ai sopravvissuti, reinventa gli spazi in cui hanno avuto luogo le interviste, invitando il pubblico a riviverli e a testimoniare.
Tre stanze simboliche all’interno della mostra rappresentano altrettanti modi di ricordare: il soggiorno, che riecheggia le voci di chi condivide apertamente le proprie esperienze; la camera da letto, che presenta chi tace per paura o semplicemente perché nessuno ha posto domande; la cucina, dedicata a chi non può ricordare o non ha mai avuto modo di parlarne.
L’installazione utilizza il linguaggio dell’assenza per preservare il ricordo come atto di resistenza contro l’oblio. Proiezioni, suoni ambientali e oggetti recuperati dai campi di lavoro forzato collegano visivamente il mondo materiale dei lager con lo spazio della casa, richiamando il modo in cui i ricordi traumatici pervadono l’esistenza quotidiana.
Il progetto enfatizza il ruolo vitale dell’arte nell’interazione con realtà complesse come catalizzatore di riflessione e guarigione.